Tra i servizi che la piattaforma Windows Azure mette a disposizione vi sono le table: un nuovo modo di salvare informazioni tabellari sfruttando REST. La particolarità delle table è il fatto che queste sono pensate per scalare, perciò, a differenza di un motore RDBMS le informazioni non sono relazionali, ma sono memorizzate e frammentate in base a chiavi di partizionamento.
Sono, quindi, l'ideale per memorizzare grandi quantità di informazioni che però non debbono necessariamente essere interrogate con query che le coinvolgono per intero. In applicazioni ASP.NET trovano un uso appropriato per l'implementazione di provider dedicati agli utenti, ai loro ruoli e alla loro profilazione.
All'indirizzo http://watoolkitwp7.codeplex.com è possibile trovare un'implementazione dei provider di ASP.NET basati su Windows Azure, contenuti nella libreria AspProviders. Il suo utilizzo è piuttosto semplice, perché le table non richiedono una definizione della struttura, ma sono i dati stessi a determinarla. Una volta referenziato AspProviders.dll occorre prima di tutto configurare il provider nel web.config:
<system.web> <membership defaultProvider="TableStorageMembershipProvider" userIsOnlineTimeWindow="20"> <providers> <clear /> <add name="TableStorageMembershipProvider" type="Microsoft.Samples.ServiceHosting.AspProviders.TableStorageMembershipProvider" applicationName="WindowsPhoneCloud" requiresUniqueEmail="true" passwordFormat="Hashed" /> </providers> </membership> </system.web>
L'implementazione del provider legge dalle impostazioni del ruolo la stringa di connessione agli storage, ma è possibile modificare il metodo AspProvidersConfiguration.GetStorageAccount per far sì che questo legga dal web.config, permettendo di usare il provider anche on premises su un proprio server. Supponendo di essere in un web role, si definisce la stringa di connessione nel file cscfg:
<ServiceConfiguration serviceName="WindowsPhoneCloud" xmlns="http://schemas.microsoft.com/ServiceHosting/2008/10/ServiceConfiguration" osFamily="1" osVersion="*"> <Role name="WindowsPhoneCloud.Web"> <Instances count="1" /> <ConfigurationSettings> <Setting name="DataConnectionString" value="UseDevelopmentStorage=true" /> </ConfigurationSettings> </Role> </ServiceConfiguration>
A questo punto, non resta che usare le API di membership o sfruttare i controlli di login o creazione dell'utente, per accedere allo storage di Windows Azure. Per il suo funzionamento verrà creata automaticamente una tabella di nome secMemberphip.
La cosa interessante da notare è che la chiave di partizionamento usata è [Applicazione]+[Utente] e questo fa sì che il provider possa essere usato per più applicazioni e possa scalare aggregando le informazioni per utente, garantendo maggiore velocità nella ricerca delle stesse. Nella libreria infatti sono presenti anche implementazioni per il provider di role, profiler e session.
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